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Commercio internazionale e due diligence: prevenire l’aggiramento delle sanzioni

Commercio internazionale e due diligence: prevenire l'aggiramento delle sanzioni

Il commercio internazionale, pur rappresentando una vasta opportunità economica, porta con sé una crescente responsabilità per le imprese, che devono garantire di non violare le normative internazionali, specialmente quelle riguardanti le sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea (UE). In risposta alle politiche della Russia, l’UE ha introdotto misure restrittive che non solo vietano vendite dirette verso la Russia, ma anche qualsiasi attività che consenta di aggirare tali sanzioni. In questo contesto, la due diligence rafforzata diventa uno strumento cruciale per le imprese che operano a livello internazionale.

L’aggiramento delle sanzioni è una strategia adottata da alcuni attori economici che, pur non effettuando operazioni direttamente con la Russia, utilizzano paesi terzi come intermediari per deviare beni e servizi verso destinazioni vietate. Gli schemi più comuni includono l’uso di società fittizie, rotte commerciali indirette e il dirottamento delle merci verso soggetti in blacklist. Questi schemi complicano il monitoraggio delle transazioni e aumentano il rischio di violazioni non facilmente identificabili.

Il Regolamento (UE) 2024/1745 stabilisce che le imprese dell’Unione devono prendere tutte le misure necessarie per impedire che le entità sotto il loro controllo, anche se situate al di fuori dell’UE, partecipino ad attività che violano le sanzioni. L’obbligo di evitare l’aggiramento delle sanzioni è quindi un onere aggiuntivo per le imprese, che devono monitorare con attenzione anche i partner commerciali situati in paesi terzi.

Le violazioni delle misure sanzionatorie non sono solo dannose a livello economico, ma comportano anche gravi conseguenze legali. Ad esempio, il Decreto-legge 13 giugno 2023 n. 69 prevede pene penali fino a sei anni di reclusione e multe che vanno da 25.000 a 250.000 euro per chi viola le misure sanzionatorie, attraverso operazioni di esportazione o importazione di beni soggetti a restrizioni. La crescente severità delle pene sottolinea l’importanza per le aziende di adottare un rigoroso sistema di compliance.

Inoltre, la direttiva (UE) 2024/1226, che entrerà in vigore entro il 25 maggio 2025, mira a uniformare il sistema sanzionatorio tra gli Stati membri dell’UE, punendo anche il trasferimento di beni verso destinazioni dove le sanzioni sono in vigore, contribuendo a eludere le restrizioni imposte.

Per prevenire il rischio di violazioni, le aziende devono implementare processi di due diligence rafforzata. Questo implica una verifica accurata dei partner commerciali, fin dalle prime fasi delle trattative, incrociando i loro dati con le liste ufficiali di coloro che sono soggetti a sanzioni, come quelle dell’UE o altre autorità internazionali. La due diligence, integrata nel processo di gestione del rischio, consente alle imprese di identificare potenziali minacce e di adottare tempestive misure correttive.

Il processo di due diligence si inserisce nel contesto del “Know Your Customer” (KYC), che prevede l’analisi approfondita dell’identità delle controparti. Se il controllo rivela che una parte commerciale è coinvolta in attività che violano le sanzioni, l’impresa deve interrompere immediatamente la trattativa o, se il contratto è già firmato, sospendere l’operazione economica. In queste situazioni, è importante includere nei contratti clausole che proteggano l’impresa da eventuali penali per mancata consegna. 

Per tutelarsi contro i rischi legati alle sanzioni, le aziende possono inserire clausole specifiche nei contratti internazionali. Queste clausole possono subordinare l’efficacia del contratto al completamento della due diligence, evitando così risarcimenti dannosi. Inoltre, in caso di emergenza, è possibile stabilire modalità di uscita dall’operazione, senza incorrere in problematiche legali legate alle sanzioni.

Un altro aspetto da considerare riguarda la gestione delle controversie: se un contratto coinvolge la Russia, la risoluzione delle dispute potrebbe essere soggetta alla giurisdizione esclusiva delle corti russe, a meno che non sia specificato diversamente nel contratto stesso.

In un mondo caratterizzato da normative sempre più complesse, la due diligence è essenziale per le imprese che operano a livello internazionale. Non solo serve a garantire il rispetto delle sanzioni, ma aiuta anche a proteggere l’azienda da gravi conseguenze legali ed economiche. In questo contesto, l’adozione di pratiche di compliance solide, integrate da strategie contrattuali adeguate, è fondamentale per navigare in sicurezza nel panorama globale del commercio internazionale.

Il tema delle sanzioni verrà ampiamente approfondito nell’ambito dell’evento formativo Optime “I controlli e i divieti all’esportazione” previsto per il 20 febbraio prossimo.

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